Categoria: 60cc Easykart
Prove di qualificazione degne di una finale internazionale: miglior tempo per Jiri Skopalik (CZE-Spirit) 55”983 davanti al connazionale Adam Kowalski (CZE-EmiliaKart) per 38 millesimi, terza Lily Djavanbakht (CH-RTR) per 82 millesimi e quarto Alva (IND-MLG) staccato di 91 millesimi. Primo degli italiani è Samuele Leopardi (MLG) davanti a Lorenzo Patrese (MLG) il capoclassifica del trofeo; Daniele D’urso (VRK) segna il tempo di 56”127 ed è ottavo mentre l’inglese Cris Lilley (RTR) è 15mo con 56”476.
La heat di qualifica fa presagire come potrebbero andare le cose anche in finale: superata indenne la prima curva dopo il semaforo al promo tornante si verifica un contatto nel quale sono coinvolti almeno in tre ma quelli che ripartono attardati in coda al gruppo sono Andrea Pirovano (FeroceMts) e Lorenzo Patrese. Al termine dei 10 giri saranno 19mo e 15mo mentre Andrea Calabrese (AWracing) non conclude nemmeno il primo passaggio. Per le posizioni di testa registriamo semplicemente il calo di Skopalik e la contemporanea risalita di Alva mentre Kowalski realizza una cavalcata serena se non fosse per il fatto che Alva gli arriva sotto a mezzo secondo mentre Lily è terza ma con maggior distacco. Quarto finisce sul traguardo Leopardi che viene poi penalizzato di 10” che lo fanno diventare 11mo mentre Lilley è ottavo e Davide D’urso quinto.
Inutile negare che la finale di oggi può, sia introdurre ulteriore incertezza, che individuare un maggior favorito in vista della giornata di domenica; ed in effetti le cose si complicano già prima dello spegnimento delle otto luci rosse e poi vedremo perchè.
Si annuncia una gara tattica dove Kowalski ed Alva dovranno cercare la vittoria, D’urso che parte sesto andrà sulla difensiva controllando Patrese dalla casella numero nove.
E le cose vanno effettivamente così a parte la sfuriata iniziale di una scatenata Lily Djavanbakht che comanda la gara per tre giri, quando Kowalski trova modo di superarla e andare direttamente a prendere la bandiera a scacchi. Al sesto giro è Simone Principalli (Mazzotti) a superare la sua connazionale e portarsi terzo per poco dato che Alva, partito male, sta recuperando ed è secondo all’ottavo passaggio proprio quando Principalli in un solo giro scende in sesta posizione poco prima di essere protagonista dell’episodio chiave della gara. Siamo al nono giro dei 13 e nel punto di corda del tornante ovest si presentano appaiati in tre: Patrese sull’esterno, Lily al centro e Principalli tutto all’interno che si appoggia all’easy azzurro-arancio che non può far altro che allargare verso l’incolpevole padovano con il risultato che Patrese rimane fermo li allungando la lista dei ritiri (Dameno, Leopardi, Calabrese e Bucci), Djavanbakht e Principalli ripartono finendo 13ma e 7mo sotto la bandiera a scacchi. Alva è secondo con il giro veloce (55”996) e D’Urso addirittura terzo ma le sorprese non sono ancora finite: i due della prima fila si sono sbagliati scambiandosi le posizioni quindi a fine gara 10” per entrambi oltre che per Principalli. D’urso finisce allora secondo dietro ad Alva vincitore che si rimette in corsa per il trofeo visto lo stop di Patrese e l’ottavo posto di Kowalski che lo esclude matematicamente dalla vittoria nel trofeo.