Categoria: Direct Drive KGP
Gruppo compatto per questa finale internazionale ma estremamente equilibrato come si può vedere già dagli otto minuti di prove di qualificazione nei quali svetta il vincitore del trofeo nazionale Edoardo Maccari (Tony-M2racing) in 49”366 che precede Ivan Baiguini (Energy-TenJob) di 199 millesimi, terzo Andrea Bristot (Tony-Zagarcorse), Luca Vanzetto (Tony-DEM), l’ottima new entry Cristina Fotia (BirelART-TenJob), Alessandro Salvarani (Kosmic-delBaffo), Gianluca Guiotto (Tony-TenJob) ed il venezuelano Emilio Cipriani (BIrelART-TMK) staccato di 617 millesimi.
Nella manche di qualificazione numero 1 si conferma lo stato di grazia visto nel pomeriggio di ieri per Maccari che spadroneggia per tutti gli 11 giri della gara. Le uniche emozioni arrivano dalla lotta per la seconda posizione tra Baiguini e Bristot con il primo che segna il giro veloce della manche al settimo passaggio in 49”349 e si lancia così all’attacco di Bristot standogli davanti per un paio di giri prima che il kartista in nero si riprenda la posizione in vista della bandiera a scacchi. Salvarani precede poi Vanzetto, Guiotto, Cipriani e Cristina Fotia.
La seconda delle manche di qualifica è nettamente più tosta e densa di emozioni: Guiotto abbandona la compagnia già al quarto giro ma il bello arriva subito dopo. Nel corso della quinta tronata infatti al rampino del lago vengono a contatto Maccari e Bristot che lasciano così via libera a Vanzetto e Baiguini che erano subito dietro di loro con il toscano della M2-TenJob che passa addirittura sesto. Vanzetto resiste quattro giri davanti a Baiguini che all’ottavo passaggio rompe gli indugi ed al tornante sinistro prende il comando della gara andando a vincere. Terzo sul traguardo Bristot che verrà poi penalizzato dai commissari sportivi, quarto Salvarani che precede Maccari autore del giro veloce (49”584) segnato nella sua rincorsa a Cipriani ed alla Fotia.
E veniamo alla pre-finale della domenica mattina: ovvio che a Maccari non è bastato il fatto di essere partito dalla casella numero 1 nonostante la seconda manche per tenere a freno l’emozione: si spengono le luci del semaforo superiamo la doppia destra ed alla omega il toscano va in testa-coda ostacolando la povera Cristina Fotia che riparte attardatissima dopo il KGP numero 508 della M2 racing. Altra 15 giri di rincorsa per Maccari che, ancora una volta a segno con il giro veloce in 49”164, riesce a recuperare la quarta posizione finale solo per via della penalizzazione inflitta a Vanzetto, quarto in pista, da parte dei commissari sportivi. Vanzetto che dal canto suo aveva comandato la gara nei primi tre giri ed era rimasto a lungo in seconda posizione prima di cedere a Salvarani e Bristot negli ultimi tre giri. Chiude la classifica il trio Guiotto-Cipriani-Fotia.
L’andamento della finale coglie tutti di sorpresa per il mix adrenalinico di suspense ed incertezza che ha permeato tutti i 18 giri della gara: alla partenza scatto felino di Salvarani che prende autorevolmente la testa comandando la gara per 5 tronate prima che Bristot salisse in cattedra. Una cattedra provvisoria perché Baiguini in versione stalker riesce a sua volta ad essere leader per tre giri come aveva fatto Salvarani al via. Fatto sta che Bristot al 15 giro torna primo trascinandosi il pericolosissimo Maccari alle spalle ed è a questo punto che la gara sale di livello con il kartista in nero che sente odore di vittoria e gioca sempre più in difesa sfruttando abilmente il diritto di traiettoria di chi precede. Il penultimo giro è poi un capolavoro dal punto di vista delle chiusure di traiettoria (regolari) con Maccari che non riesce a trovare un varco in nessuno dei 1256 metri di sviluppo del tracciato pavese. Ed è proprio quando ci si sta domandando come farà Bristot a compiere un altro giro del genere che arriva la sorpresa degna del più classico “palmo di naso” : si aprono a ventaglio sul traguardo i sei componenti del gruppo di testa, già perché si erano ricongiunti anche Salvarani, Vanzetto Cipriani e Baiguini nell’ordine, con Bristot che fa un cenno con le braccia, da un colpo di sterzo e prende la via del parco chiuso sotto gli occhi increduli del direttore di gara che stava esponendo il pannello con la scritta LAST LAP. Maccari a quel punto ne approfitta prendendo una manciata di metri di vantaggio, visto che è ancora una volta il più veloce in 49”315, e va a vincere su Salvarani, Baiguini che supera Cipriani proprio nell’ultimo giro, Vanzetto, Guiotto e Cristina Fotia nell’ordine.